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L’Aquila protagonista su Abitare Oggi

L’Aquila, patrimonio da tutelare: Equilibrio, responsabilità e visione nel governo del mercato immobiliare

L’Aquila non è una città come le altre. È una città che porta impressa nella sua identità la memoria di un evento traumatico e la forza di una ricostruzione ancora in divenire. Dal 2009, ogni scelta urbanistica, sociale ed economica assume un significato che va oltre l’immediato: tocca la tenuta del tessuto civico, la fiducia nei processi istituzionali, il rispetto verso chi ha investito, creduto, ricostruito.

È in questo contesto che Confabitare L’Aquila e FIAIP si sono espresse con fermezza, ma anche con spirito costruttivo, in merito alla recenti proposte, avanzata da esponenti politici, associazioni e coalizioni di destinare centinaia di alloggi comunali derivati dalla sostiztuzione immobiliare inutilizzati ad affitti a canone calmierato, oppure ai cosidetti “nomadi digitali”. Proposte che, seppur animate da buone intenzioni, come il contrasto all’emergenza abitativa, rischia di produrre conseguenze gravi e durature se affrontata con approccio semplicistico o ideologico.

Il pericolo più grande non è l’azione in sé, ma la sua modalità. L’immissione sul mercato di un numero tanto consistente di immobili, senza un piano chiaro, senza analisi d’impatto e senza il coinvolgimento dei soggetti che da anni operano nel settore, può generare uno squilibrio nei valori immobiliari, disincentivare gli investimenti dei piccoli proprietari e, in ultima analisi, danneggiare proprio quella fascia di cittadini che si vuole aiutare.

L’Aquila non è una città come le altre. È una città che porta impressa nella sua identità la memoria di un evento traumatico e la forza di una ricostruzione ancora in divenire.
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A dirlo non è solo la prudenza degli addetti ai lavori, ma l’esperienza recente della stessa città. Dopo il sisma del 2009, scelte sbagliate nella gestione del patrimonio pubblico hanno provocato fenomeni di spopolamento, perdita di valore immobiliare e depotenziamento della rete di servizi. Si pensi, ad esempio, all’utilizzo dei fondi destinati alla sostituzione equivalente, spesso impiegati per acquistare immobili in altre città, impoverendo ulteriormente il tessuto urbano aquilano.

Proprio per evitare il ripetersi di simili errori, Confabitare e FIAIP lanciano oggi un appello alla cautela, alla competenza e alla collaborazione istituzionale. Lo fanno con una voce autorevole e coesa, quella delle due maggiori realtà associative del comparto immobiliare, ma soprattutto attraverso figure professionali che incarnano il radicamento territoriale e la visione strategica.

Paola Trivellini, presidente provinciale di Confabitare L’Aquila, ha saputo interpretare con lucidità e responsabilità il ruolo dell’associazione in un momento delicato. Le sue parole: “una decisione di questo tipo, se non accompagnata da una pianificazione adeguata, potrebbe portare alla svalutazione del patrimonio immobiliare privato, penalizzando i piccoli proprietari che rappresentano una parte importante del tessuto economico locale”, colgono perfettamente il cuore del problema ovvero che senza equilibrio tra pubblico e privato, senza tutela del valore immobiliare, anche le migliori politiche abitative rischiano di fallire.

Allo stesso modo, Franco Lepidi, presidente provinciale FIAIP, ha evidenziato come l’obiettivo di offrire case a prezzi accessibili debba confrontarsi con la sostenibilità del mercato: “Valutare l’impatto di ogni scelta è fondamentale per non generare distorsioni nei valori dei canoni e nei comportamenti degli investitori privati”.

Confabitare e FIAIP non si limitano però a esprimere contrarietà. Propongono. Indicano soluzioni. Lo fanno da anni con serietà, contribuendo alla sottoscrizione dei patti territoriali per il canone concordato, promuovendo strumenti fiscali favorevoli, sostenendo l’incontro tra domanda e offerta attraverso canali regolari e professionali.

Tra le proposte concrete avanzate dalle due associazioni: la creazione di un albo di intermediari convenzionati per la gestione trasparente e professionale degli alloggi pubblici; la stipula di accordi con agenzie e associazioni di categoria per l’affidamento del patrimonio comunale, evitando che il Comune si trasformi in operatore diretto, con il rischio di violare le normative sulla concorrenza (D.Lgs. 175/2016); la promozione del canone concordato, strumento già in vigore e sostenuto dai piccoli proprietari, che unisce accessibilità per l’inquilino e vantaggi fiscali per il locatore.
Queste soluzioni, oltre a essere praticabili, hanno il merito di valorizzare le professionalità esistenti, di costruire sinergie tra pubblico e privato e di riportare la discussione su un piano tecnico e razionale, lontano dalle polemiche.

Il bene della città non può essere oggetto di sperimentazioni sbilanciate o affermazioni di principio. Ha bisogno di analisi, confronto, e soprattutto di ascolto di chi ogni giorno vive e presidia il mercato. In questo, Paola Trivellini ha dimostrato di essere non solo una presidente di categoria, ma una voce autorevole del territorio: presente, competente, dialogante. Una figura femminile che unisce determinazione e pragmatismo, e che rappresenta un punto di riferimento stabile in una città che ancora cerca equilibrio e certezze. Il ruolo delle associazioni di categoria è oggi più che mai decisivo. In una fase storica segnata da tensioni sociali, emergenze abitative e sfide economiche, Confabitare e FIAIP rappresentano non solo gli interessi di un comparto, ma la possibilità concreta di costruire politiche abitative inclusive senza rinunciare alla tutela del valore immobiliare.

Articolo pubblicato su Abitare Oggi – Giugno 2025

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